lunedì 29 dicembre 2008

Come rendere le ancorette dei vostri artificiali antialga

Prima di cominciare a spiegarvi passo a passo come fare ci tengo a precisare che i vostri artificiali, una volta assettati con questa "montatura" anti-incaglio, non diventeranno immuni al 100% da alghe, rami e altri ostacoli sommersi, però posso assicurarvi che le possibilità di perdere un'esca sul bordo esterno di un canneto o all'interno di erbai sommersi si ridurranno notevolmente. Più sarete precisi e minuziosi, più i vostri antialga saranno efficaci e prestanti.
Allora, ciò che ci serve sono: un tubetto di silicone con un diametro un po' maggiore rispetto allo spessore delle ancorette su cui dobbiamo montare l'antialga (considerate che il tubicino deve bloccare sull'ancorina del filo abbastanza spesso), uno spezzone di filo dello 0,50-0,60 mm e una forbice.
Ora prendete il tubicino di silicone e tagliatene tre piccoli pezzetti (da 4-5 mm l'uno). Prendetene uno ed inseritelo da un capo del filo facendolo scorrere per 1 o 2 cm, a questo punto bloccate il tutto inserendolo su uno dei tre ami (consiglio di iniziare da quello il cui gambo è parallelo all'occhiello) dell'ancorina scelta facendo attenzione a far rimanere il filo sulla parte esterna dell'amo e facendo uscire la punta di quest'ultimo per circa 2 mm dalla fine del tubicino. Passare l'estremità libera del filo attraverso l'occhiello dell'ancorina (state attenti a non farlo passare anche attraverso l'anellino d'acciaio che la collega al corpo dell'artificiale) e fate come per il primo amo con uno dei due restanti a scelta (è indifferente qui), solo che una volta bloccato tutto dovrete tirare il filo fino a che tra i due ami si formi una specie di parabola*. Con il filo recuperato precedentemente fate due o tre giri attorno al fusto dell'intera ancorina per poi ripassarlo attraverso l'occhiello e quindi concludere con il bloccaggio sull'ultimo amo come per i precedenti tirando un po' il filo per andare a formare su quello un ramo di parabola*(vedi la sequenza di foto qui sotto). Ecco qua...la vostra ancorina così è diventata anti-incaglio.








*ATTENZIONE: non dovete tendere troppo il filo, ma nemmeno lasciarlo troppo "morbido". Insomma, dovete trovare il giusto equilibrio...sembra qualcosa di filosoficheggiante, e anzi lo è, ma sta di fatto che quello bisogna fare...;-)

mercoledì 19 novembre 2008

Spinning all'estero: i pesci più avvincenti e belli

Il Rio delle Amazzoni è ricco di pesci strani e molto grossi, ma di certo i più belli sono il peacock bass (a sinistra), dalla coloratissima ed appariscente livrea, che può superare i 5 kg e si rivela in ogni occasione forte avversario, anche quando si ha a che fare con esemplari di piccola taglia, ed il tiger catfish il più affascinante delle decine di specie di catfish presenti nel Rio (si possono fare incontri con esemplari che superano i 10 kg di peso!). Rimaniamo in America ma spostiamoci più a nord lungo le coste della Florida, dove ci attende il grande tarpon (foto a sinistra), pesce la cui taglia media si aggira intorno ai 50 kg e che può raggiungere i 100 per 2,40 m di lunghezza massima! Un colosso dalla potenza mostruosa che vi saprà dare un bel po' di filo da torcere...un'avvertenza: il tarpon ha un palato molto duro, quindi è necessario ferrare con molta forza (si trova anche lungo le coste del mare delle Antille). Andiamo ora alle Hawaii dove, nel bel mezzo belle barriere coralline, possiamo incontrare il sogno degli anglers dello spinning, il GT Trevally, grosso carangide che può arrivare a superare i 30 kg di peso. La lotta con questo pesce non dura molto, come accade invece quando si ha a che fare con i tarpon, ma è decisamente intensa, al limite della sopportazione dell'attrezzatura (si trovano comunque in tutto l'oceano Pacifico e anche in quello Indiano). Continuiamo a spostarci verso est fino ad arrivare nel Sud-Est Asiatico, nei cui grandi fiumi vive forse il più aggressivo tra i predatori d'acqua dolce, e cioè lo snakehead, un pesce dall'aspetto preistorico di cui esistono varie specie, alcune delle quali sono presenti anche in Nord America. La sua taglia massima è 30 kg (non è il caso dell'esemplare in foto qui a destra che appartiene invece ad una specie che raramente supera i 5 kg). Se siete interessati cercando in internet si trovano facilmente spedizioni di gruppo programmate ed organizzatissime. Incontrare questi predatori dal vivo è molto costoso in termini economici, ma hanno forse un prezzo i sogni?...a voi l'ardua sentenza;-)

Spinning in mare

Molti sono i predatori marini dei nostri mari che si possono insidiare a spinning, ma quelli verso i quali vorrei far rivolgere maggiormente la vostra attenzione sono tre: la spigola (branzino o sea bass), il barracuda ed il pesce serra.
La spigola, presente abbastanza uniformemente lungo tutte le coste italiane, è l'equivalente del black bass per chi pratica lo spinning in mare. Per le esche da utilizzare: minnows in versione da mare, con ancorette stagnate, sia affondanti (sinking) che galleggianti (floating) di dimensioni comprese tra i 7 ed i 10 cm. [pesca estiva ed invernale]
Il barracuda, pesce tipico dei mari caldi e tropicali, ormai da anni è presente numeroso nelle acque del mediterraneo ed in particolar modo lungo le coste della Sardegna. Considerate che questo è un pesce che può superare i 20 kg, quindi non siate restii ad usare grossi minnows. Micidiali risultano tra la schiuma delle onde nell'immediato sottocosta grosse esche di superficie quali poppers o minnows skitter walk. [pesca estiva]
Ed in fine il pesce serra che, presente in abbondanza nell'Adriatico settentrionale, come il branzino per la caccia preferisce le ore che vanno dal tramonto all'alba. Per questo predatore consiglio esche di superficie che fatte saltellare, sbandare, ecc. risultano infallibili. [pesca estiva]

mercoledì 12 novembre 2008

Strani incontri a spinning...

Dovete sapere che pescando con piccoli minnows (3-5 cm) a bass c'è la possibilità di incappare in qualche grosso pesce che nessuno mai si immaginerebbe di allamare a spinning, visto che solitamente lo si insidia pescando a carpfishing (altro tipo di pesca quest'ultima che può riservare grosse sorpre: può capitare infatti a volte di ritrovarsi in canna siluri di notevoli dimensioni). Sto parlando dell'Amur, Cavedano Olandese o Temolo Russo, un pesce della famiglia dei ciprinidi proveniente dai grandi fiumi dell'Est Europa, introdotto in Italia poichè, nutrendosi prevalentemente di alghe (per questo viene anche chiamato "carpa erbivora"),mantiene puliti i fondali dei canali e delle cave. Può raggiungere ed anche superare, in casi eccezzionali, i 20 kg di peso ed è un vero osso duro...

*






* una mia cattura a carpfishing della scorsa primavera di 4,60 kg

domenica 2 novembre 2008

Spinning al Luccio Perca


Il luccio perca o sandra è un pesce che come il luccio può raggiungere i 10 kg e che come quest'ultimo possiede denti molto affilati (quindi massima attenzione nel maneggiarli). Si può trovare sia nei laghi, dove solitamente si rintana sui fondali in prossimità di scalini, che nei fiumi, dove lo si può insidiare tra vegetazione sommersa e ostacoli. L'attrezzatura da utilizzare è uguale a quella per lo spinning al luccio, come potete immaginare, mentre come esche consiglio di preferire ai rotanti grossi e medi ondulanti e al posto di grossi pesci siliconici grossi grubs (vd. "Spinning al Black Bass"). Questo è quanto...buona pesca, e...in bocca al "luccio"...

Spinning a trote e cavedani

L'attrezzatura per la pesca dei cavedani e delle trote è la stessa, come si potrebbe dire anche sia uguale a quella da utilizzare per la ricerca del persico reale. Mentre le trote vivono solamente in fiumi, torrenti e laghi le acque dei quali siano pulite, paradossalmente il cavedano si è adattato a vivere nei fiumi più "inquinati", è qui infatti che si concentrano maggiormente soprattutto in prossimità degli scarichi che siano industriali o d'altro genere. Le esche da utilizzare per insidiare questi predatori sono piccoli cucchiaini (da 1 a 5 gr) e minnows di lunghezza compresa tra 1 (specifici per la trota) e 5 cm (per gli esemplari più grandi. Tenete presente che la trota iridea può raggiungere e superare, in casi eccezionali, i 5 Kg così come la trota lacustre-il cavedano invece raramente supera il kilogrammo-). Gli hot spots per la pesca alla trota li individuerete da soli, infatti si pesca per lo più a vista.

Alla ricerca del Persico Reale


Il persico reale è un pesce dalla bellissima livrea che ormai però è diventato molto raro nelle nostre acque interne. Non raggiunge grosse dimensioni (massimo 40 cm) e le catture medie si aggirano intorno ai 100 gr, comunque se siete interessati ad insidiarlo dovete sapere solo poche e semplici cose: per l'attrezzatura va bene un'attrezzatura da bass, come esche consiglio piccoli cucchiaini (da 5 ai 15 gr) con colorazioni vivaci, il periodo da preferire per questa pesca è quello estivo e come spots concentrate l'attenzione attorno alle cosiddette legnaie, ossia rami e tronchi che cadendo in acqua hanno formato dei sicuri nascondigli (sfruttati come sapete anche da lucci e bass). Ecco qua, non è molto, ma è tutto quello che bisogna sapere a riguardo;-).

lunedì 27 ottobre 2008

Altre tecniche per insidiare il Luccio: Drakovitch ed il morto manovrato

Una tecnica molto efficace per stanare anche i lucci più diffidenti e guardinghi è quella del Mort Maniè o morto manovrato. L'attrezzatura necessaria per questo tipo di pesca differisce da quella da spinning per le canne che si utilizzano, infatti queste ultime sono dotate di un'impugnatura molto lunga che resta a contatto con tutto il braccio rendendo ottimale il contatto ed il controllo dell'esca. Come esca si usano piccoli carassi, piccoli cavedani o piccoli persici che vengono "inbragati" con una particola montatura che deve il suo nome al suo inventore che è Drakovitch (vedi immagine qui a sinistra). Questa è costituita da una specie di forcina in acciaio a cui sono fissati due braccioli muniti di ancoretta ed uno spezzone di filo di rame di 15 cm con un diametro compreso tra 0,30 e 0,50 mm (da qui ho preso spunto per l'innesco pop-up di cui parlo nell'articolo sui terminali nel carpfishing;-), poi può esserci agganciato un piombino, chevrotine, nero o rosso per l'azione di affondamento dell'esca. Non sempre è così, infatti a volte la chevrotine non è incorporata nella montatura e va connessa alla montatura su di un moschettone che servirà poi per collegare il tutto alla lenza madre. Questa tecnica di pesca non è difficile e nemmeno costosa, come avete potuto constatare bastano poche e semplici cose, inoltre in molti casi si rivela molto più efficace nell'insidiare i predatori delle nostre acque rispetto allo spinning. Detto ciò e precisato che per conferire una buona mobilità all'esca la montatura deve essere lunga la metà di questa, vediamo ora nel dettaglio come innescare il nostro pesce esca:


I passo -inserire la forcella all'interno del pesce attraverso la bocca-

II passo -prendere il filo di rame e passarlo attraverso il pesce qualche millimetro dietro alle branchie per poi andarlo ad assicurare sulla montatura senza tagliare la carne dell'esca-

III passo -posizionare le ancorette una in pancia, quella legata al bracciolo più corto, ed una in coda, quella legata a quello più lungo-


Ecco di seguito un'immagine di come deve essere effettuato il recupero, che è dello stesso tipo di quello da utilizzare con i siliconici*:









*la montatura Drakovitch per l'innesco di siliconici non è a forma di forcella, ma di cavatappi e non è dotata del filo di rame. In commercio, che io sappia, non si trova, ma si può realizzare artigianalmente basta munirsi di: filo d'acciaio inox inossidabile (reperibile in una qualsiasi ferramenta), ancorine proporzionate alle dimensioni dell'esca, del filo d'acciaio morbido di quello apposito per costruire terminali per lucci e un po' di fantasia ed intuito...buon lavoro! (se vi siete divertiti costruitevi pure anche qualche montatura classica...si risparmia;-) consiglio anche per questo argomento la visione del filmato scaricabile con emule [DivX - ITA Pesca] DVD Pescare 0 - Predatori - pesca al luccio)

Spinning al Luccio


Il luccio è una delle due prede più ambite dagli anglers dello spinning i più dei quali con l'arrivo dei primi freddi d'autunno (è infatti da questo momento che i lucci entrano in maggiore attività rispetto al periodo estivo) mettono da parte l'attrezzatura "estiva" per la caccia al bass, l'altra delle due prede, e preparano quella decisamente più potente e robusta per sfidare il Nostro. L'attrezzatura è d'obbligo che sia robusta per due principali motivi: primo perché, benché la taglia media dei lucci che si catturano nelle nostre acque interne sia di circa 1 kg, dobbiamo ricordarci che alcuni esemplari possono superare i 10 kg di peso (sono rari, ma metti il caso che...vogliamo perderlo?)! e secondo perché quando si pesca a lucci dietro l'angolo c'è sempre la possibilità di incappare in qualche grosso siluro, quindi è sempre bene essere adeguatamente preparati. Precisato questo passiamo ad esaminare le esche più rilevanti per questo tipo di pesca:


ESSENZIALI

Rotanti semplici o tandem* (cioè con due palette) dai 20 gr in su o di dimensioni equivalenti

Martin original 20 gr, Mepps n°7


Due o tre minnows shallow runner di dimensioni non inferiori a 8 cm


Due rapala
Sopra: X-Rap 10 cm
Sotto: Minnow Rap 10 cm

Qualche grosso pesce siliconico* (ne esistono di molto validi della fox con testa piombata, come quello in foto qui sotto)

Fox Shad Pike
70 gr, siliconico con innesco Drachkovitch



CONSIGLIATE

Qualche Jerkbaits: queste sono artificiali molto particolari, hanno dimensioni notevoli (anche se ne esiste una sottofamiglia di dimensioni ridotte...forse per iniziare è meglio partire con questi, se le dimensioni dei loro "fratelli" più grandi non vi convincono troppo, ma dopo i primi risultati vi assicuro che cambierete idea ;-) e a differenza dei minnow non sono dotate di un movimento imitativo auto, sarete quindi voi a doverle animare. Ne esistono di vari tipi con diverse forme, velocità di affondamento e metodologia di recupero (quello in foto qui sotto ad esempio va recuperato dando dei piccoli colpetti con il cimino della canna). Se vi interessa l'argomento e volete approfondirlo vi consiglio di scaricare questo video da Emule: [DivX - ITA Pesca] DVD Pescare 0 - Predatori - pesca al luccio.



Grossi spinnerbaits


OPZIONALI

Rane finte o fac-simili

Imitazioni di topi

Ecc...


Studiamo ora l'azione di pesca, prima però qualche consiglio sulla scelta degli spots: in generale ottimi risultati si ottengono vicino ad ostacoli sommersivicino e quindi come per i bass preferire passare con i propri artificiali vicino ai piloni dei ponti, a canneti, ad erbai sommersi, a tronchi caduti in acqua e vicino a qualsiasi altro genere di ostacoli artificiali e naturali. Il recupero dei rotanti e dei minnows deve essere un recupero lento cadenzato da brevi pause e lievi cambi di velocità (il luccio non ama inseguire la sua preda come fa il black bass, bensì aspetta, nascosto nel suo rifugio tra ramaglie ed alghe, che questa gli passi vicino per attaccarla di sorpresa). Per il recupero dei jerkbaits basta leggere le istruzioni specifiche riportate sulla confezione, almeno per quelli della fox...mentre per il recupero dei siliconici dovete, come nel pitching, lasciare scendere l'esca sul fondo per poi darle due o tre strattoni verso l'alto recuperando quindi un po' di filo lasciandola ricadere sul fondo subito dopo ripetendo da capo la sequenza fino a riva o sotto barca.







*I colori da scegliere: bianco, rosso, arancione e giallo

martedì 21 ottobre 2008

Altri artificiali per la pesca al bass

Come vi avevo promesso per prima cosa parlerò dei jigs, ottima esca antialga per insidiare i bass tra ostacoli naturali e non, ma anche da non ignorare è la possibilità di utilizzarli per sondare i fondali (anche d'inverno) quando i pesci non sono in attività e vanno a rintanarsi in profondità. Ne esistono di varie grammature, da scegliere a seconda della velocità di discesa che si desidera abbiano durante l'azione di pesca e a seconda della profondità dei fondali che intendete esplorare, in tantissime combinazioni di colori differenti.


Altri artificiali interessanti per insidiare il nostro, appartenenti però alla famiglia dei minnows, sono questi:


questi che vedete sono tutti della più famosa azienda nel mondo che realizza questo genere di esche, e cioè della Rapala-Normark Group fondata intorno al 1936 da Lauri Rapala, un boscaiolo finlandese. I suoi minnows sono a mio avviso i migliori sul mercato per due motivi. In primo luogo sono realizzati con i migliori materiali (balsa e plastiche varie) e sono rifiniti con dettagli impressionanti, e poi il loro movimento in acqua è molto realistico ed adescante (durante l'azione di pesca si potrebbero recuperare in modo lineare senza troppi accorgimenti quali scatti, cambi di velocità e di direzione, pause e strappetti, e si otterrebbero comunque buoni risultati). In ordine dall'alto in basso ci sono un Husky Jerk, uno Skitter Prop, un Dives to Flat, un Rattlin' Rapala ed un Jointed Shallow Runner.
Il primo è un suspending, ciò significa che se smettete di recuperare lui resta alla profondità a cui si è fermato. La sua azione di pesca non supera i 2 m di profondità.
Il secondo è un minnow di superficie, che appartiene quindi alla famiglia dei topwater, dotato di un elica sul posteriore, questa gli permette, una volta in movimento, di produrre molte vibrazioni e rumore che sono infallibili nell'attrarre i bass quando sono in caccia (è micidiale!).
Il terzo è un artificiale di profondità (crankbait), infatti durante l'azione di pesca può arrivare a 4 m. Artificiale utile per provocare i bass a "riposo" sui fondali.
il Rattlin' è un'artificiale molto versatile che si può far lavorare praticamente a qualsiasi profondità semplicemente cambiando la velocità di recupero (recuperato lentamente lavora in profondità mentre recuperato velocemente lavora quasi a pelo della superficie) e grazie a delle sferette metalliche poste al suo interno produce forti vibrazioni, da cui il nome. Questo artificiale è specifico per la pesca al bass e quindi dire che è indispensabile averlo se si intende "specializzarsi" in questo ramo dello spinning.
E per finire l'ultimo è un minnow che possiamo definire completo poiché è un suspending ed è un jointed (è diviso in due). Per questo è efficace per ogni predatore nei modelli più piccoli. Per i bass ottimo è il modello 5 cm, anche se non indispensabile, come non è invece nella pesca alla trota dove rappresenta uno dei migliori minnows in quanto ad efficacia e versatilità.
C'è un inconveniente...i minnows della Rapala costano un sacco di soldi...e se si perdono, credetemi c'è da mangiarsi le mani...però se siete interessati io conosco un grossista italiano che riesce a farmeli avere a metà prezzo!!! Vi arriveranno perfetti comodamente a casa.


IL RECUPERO DEGLI ARTIFICIALI (minnows e cucchiaini in generale)

Quando il bass è in caccia* il recupero ideale è rapido cadenzato da brevi pause (momento in cui solitamente avviene l'attacco). Nelle altre situazioni, e cioè quando i pesci si dimostrano apatici, svogliati, ecc., è bene animare le nostre esche con cambi improvvisi di velocità e direzione alternati a brevi pause precedute e seguite da qualche piccolo strattone, questo simulerà il comportamento di un pesciolino ferito od in difficoltà rendendo più interessante ed invitante il nostro artificiale che più facilmente verrà attaccato.




*quante volte ho parlato di bass in caccia...ma come facciamo a capirlo a parte dai riferimenti orari per trovare i punti migliori? Beh è facile guardate la superficie dell'acqua. Se vedrete pesciolini saltare e molte scie allora certamente lì ci sono dei bass in caccia. Meglio ancora, se vi munite di occhiali da sole polarizzati (non costano molto, se ne trovano da 20 euro...) allora riuscirete a vederli appena sotto la superficie.

lunedì 20 ottobre 2008

Esche siliconiche: inneschi, montature e azione di pesca

Di esche siliconiche ne esistono veramente tanti tipi, ma possono essere suddivise e raggruppate in quattro distinti gruppi in base alla loro forma: vermoni, grubs, pesci e creatures. Io mio soffermerò in particolar modo sui vermoni che sono l'esca siliconica più usata, però prima passerò velocemente in rassega anche gli altri. I grubs già li conoscete (vedere a proposito l'articolo "Spinning al Black Bass"), quelli di piccole e medie dimensioni innescati su ami muniti di testa piombata sono utilizzati per la pesca alla trota e ai baby bass, mentre quelli più grossi sono usati per la pesca al black bass ed al luccio perca. I pesci di silicone sono prodotti in ogni colorazione e dimensione immaginabile, dai più piccoli lunghi 3 cm che si possono trovare anche uniti a piccoli cucchiaini (artificiale micidiale per le trote) a quelli più grossi che superano i 20 cm utilizzati per la pesca al luccio quando lo si va a cercare sul fondo. Le creatures invece sono state inventate appositamente insidiare i bass, se ne trovano di veramente strane dalle forme più strane, quasi aliene ;-)...le più comuni sono quelle a forma di gambero e quelle che assomigliano ai vermoni ma presentano numerose appendici. Queste esche sono molto efficaci, soprattutto quando i pesci si dimostrano "svogliati" ed apatici, poiché con le loro numerose appendici producono molte più vibrazioni rispetto ai grubs ed ai vermoni e quindi risultano essere più adescanti. Comunque i metodi di innesco e di utilizzo sono praticamente gli stessi per quanto riguarda la pesca al black quindi vediamoli prendendo in esame, come sopraddetto, i vermoni:

INNESCO

Per gli ami da utilizzare: sono ami specifici per l'innesco di questo tipo di esche disponibili in varie misure per adattarsi ovviamente alle diverse dimensioni dei siliconici (i n°2 vanno bene per vermoni tra i 10 ed i 15 cm). Ne esiste anche una variante antialga, ma visto che gli inneschi con ami normali rendono già il tutto antialga, ritengo siano inutili in queste circostanze. Guardate il video qui sotto per capire come eseguire un'innesco corretto...è molto veloce e semplice...:



(ATTENZIONE: non fare uscire la punta dell'amo dall'esca, ma avvicinarla solamente alla superficie!)

MONTATURE

Io ne utilizzo tre principalmente: quella libera, cioè senza piombatura che si utilizza per pescare in superficie con un recupero veloce intervallato da brevi pause (tenere la punta della canna alta), quella a discesa rapida, per la realizzazione della quale si utilizzano piombi a proiettile e quella a discesa lenta caratterizzata da una piombatura graduale a scalare che partendo da una trentina di centimetri sopra all'amo si avvicina ad esso. L'azione di pesca con queste due ultime montature è la seguente: lanciare l'esca e lasciarla scendere sul fondo dove la si deve lasciare per 10 secondi, dopodiché si inizia a recuperare dandole dei piccoli, ma decisi strattoni per poi lasciarla ricadere sul fondo (solitamente è questo il momento in cui il black bass attacca). Continuare così fino a riva o alla barca (capita a volte che l'attacco avvenga all'ultimo momento, anche se notoriamente il bass è un pesce schivo). Questa è la tecnica del pitching che può essere utilizzata anche con altre esche quali ad esmpio i Jigs (artificiali di cui parlerò nel prossimo articolo).

Montatura a discesa rapida

Prima di innescare il vermone legare l'amo ad uno spezzone di nylon di 40 cm facendo in modo che vi rimanga un'eccedenza di almeno 4 cm, ora inserite il piombo a proiettile e bloccatelo vicino all'amo legando l'eccedenza alla lenza appena sopra a quello (basta un normale triplo nodo). Per finire fate un'asola* all'estremità rimanente del nylon. Per legare l'amo:



Montatura a discesa lenta


La disposizione dei piombini è quella che vedete in foto qui sopra: si parte da 30 cm sopra l'amo con un piombino da 1,80 gr per poi scendere di 1 cm con due piombini da 0,70 gr, posti tra loro ad una distanza di 3 mm, da qui si scende di 16 cm dove posizioneremo due piombini da 0,40 gr distanti 2 mm, poi dopo 7 cm due piombini da 0,30 gr distanti 1 mm dopo 2,5 cm due piombini da 0,20 gr vicini ed infine dopo 0,5 cm due piombini da 0,10 gr sempre attaccati. Per ottenere una discesa ancora più lenta mantenere lo stesso ordine per le grammature invertendo invece i distanziamenti e cioè diminuendo la lunghezza degli intervalli tra i piombini allontanandosi dall'amo.


* nodo per asole


domenica 19 ottobre 2008

A caccia del Black Bass


Benché il persico trota (o che dir si voglia black bass, largemouth bass, branzino o boccalone) possa essere insidiato durante tutto l'arco dell'anno, è consigliabile preferire come periodo di pesca quasi esclusivamente l'estate, senza ignorare comunque la primavera inoltrata che sa essere, a volte, molto generosa...Ma è proprio durante il periodo estivo che il nostro è più attivo. In tarda primavera si riproduce, quindi potete cercare di insidiarlo facilmente durante i primi calori estivi vicino al suo nido sfruttando a vostro favore la sua aggressività (il black bass è un pesce molto territoriale...). In estate all'alba ed al tramonto potete insidiarlo in superficie quando entra in caccia ed è più attivo (si pesca a vista!) oppure nelle ore più calde e intermedi della giornata ottimi risultati danno sempre vermoni in silicone lanciati all'interno di canneti o tra gruppi di ninfee. Un altra ottima strategia per la pesca durante queste ore è passare a filo di canneti con uno spinnerbait o un buzzbait. In generale gli hot spots per questa pesca sono: canneti, erbai sommersi, ninfee, rami o tronchi caduti in acqua ed ostacoli in generale (massi, piloni di ponti ecc.).
Per le esche...c'è ne sono veramente una miriade, di genere, forma e azione...io vi indiche quelle che per me sono essenziali ed anche le più efficaci:


Vermoni in silicone di lunghezza compresa tra i 10 ed i 15 cm, tubes sui 7 cm e grubs

Tubes, Vermoni, Grubs


Spinnerbaits di medie dimensioni











Buzzbaits











Rotanti classici da 10-15 gr o di dimensioni equivalenti (da 5 gr o meno se volete insidiare i baby bass)



Minnows floating e poppers* sui 5-7 cm (consiglio il jointed floating perch della rapala ed il tail dancer, sempre della rapala)

Poppers, Jointed Perch, Tail Dancer




...poi per le altre miriadi fate voi...sono efficaci ed utili, ma non essenziali...;-)








* Per la scelta dei colori: se pescate in acque lipide preferire colori naturali (marrone, bianco...), se invece pescate in acque torbide preferite colori vivaci (arancione, verde shocking...). Per i vermoni è esattamente l'incontrario.