lunedì 27 ottobre 2008

Altre tecniche per insidiare il Luccio: Drakovitch ed il morto manovrato

Una tecnica molto efficace per stanare anche i lucci più diffidenti e guardinghi è quella del Mort Maniè o morto manovrato. L'attrezzatura necessaria per questo tipo di pesca differisce da quella da spinning per le canne che si utilizzano, infatti queste ultime sono dotate di un'impugnatura molto lunga che resta a contatto con tutto il braccio rendendo ottimale il contatto ed il controllo dell'esca. Come esca si usano piccoli carassi, piccoli cavedani o piccoli persici che vengono "inbragati" con una particola montatura che deve il suo nome al suo inventore che è Drakovitch (vedi immagine qui a sinistra). Questa è costituita da una specie di forcina in acciaio a cui sono fissati due braccioli muniti di ancoretta ed uno spezzone di filo di rame di 15 cm con un diametro compreso tra 0,30 e 0,50 mm (da qui ho preso spunto per l'innesco pop-up di cui parlo nell'articolo sui terminali nel carpfishing;-), poi può esserci agganciato un piombino, chevrotine, nero o rosso per l'azione di affondamento dell'esca. Non sempre è così, infatti a volte la chevrotine non è incorporata nella montatura e va connessa alla montatura su di un moschettone che servirà poi per collegare il tutto alla lenza madre. Questa tecnica di pesca non è difficile e nemmeno costosa, come avete potuto constatare bastano poche e semplici cose, inoltre in molti casi si rivela molto più efficace nell'insidiare i predatori delle nostre acque rispetto allo spinning. Detto ciò e precisato che per conferire una buona mobilità all'esca la montatura deve essere lunga la metà di questa, vediamo ora nel dettaglio come innescare il nostro pesce esca:


I passo -inserire la forcella all'interno del pesce attraverso la bocca-

II passo -prendere il filo di rame e passarlo attraverso il pesce qualche millimetro dietro alle branchie per poi andarlo ad assicurare sulla montatura senza tagliare la carne dell'esca-

III passo -posizionare le ancorette una in pancia, quella legata al bracciolo più corto, ed una in coda, quella legata a quello più lungo-


Ecco di seguito un'immagine di come deve essere effettuato il recupero, che è dello stesso tipo di quello da utilizzare con i siliconici*:









*la montatura Drakovitch per l'innesco di siliconici non è a forma di forcella, ma di cavatappi e non è dotata del filo di rame. In commercio, che io sappia, non si trova, ma si può realizzare artigianalmente basta munirsi di: filo d'acciaio inox inossidabile (reperibile in una qualsiasi ferramenta), ancorine proporzionate alle dimensioni dell'esca, del filo d'acciaio morbido di quello apposito per costruire terminali per lucci e un po' di fantasia ed intuito...buon lavoro! (se vi siete divertiti costruitevi pure anche qualche montatura classica...si risparmia;-) consiglio anche per questo argomento la visione del filmato scaricabile con emule [DivX - ITA Pesca] DVD Pescare 0 - Predatori - pesca al luccio)

Spinning al Luccio


Il luccio è una delle due prede più ambite dagli anglers dello spinning i più dei quali con l'arrivo dei primi freddi d'autunno (è infatti da questo momento che i lucci entrano in maggiore attività rispetto al periodo estivo) mettono da parte l'attrezzatura "estiva" per la caccia al bass, l'altra delle due prede, e preparano quella decisamente più potente e robusta per sfidare il Nostro. L'attrezzatura è d'obbligo che sia robusta per due principali motivi: primo perché, benché la taglia media dei lucci che si catturano nelle nostre acque interne sia di circa 1 kg, dobbiamo ricordarci che alcuni esemplari possono superare i 10 kg di peso (sono rari, ma metti il caso che...vogliamo perderlo?)! e secondo perché quando si pesca a lucci dietro l'angolo c'è sempre la possibilità di incappare in qualche grosso siluro, quindi è sempre bene essere adeguatamente preparati. Precisato questo passiamo ad esaminare le esche più rilevanti per questo tipo di pesca:


ESSENZIALI

Rotanti semplici o tandem* (cioè con due palette) dai 20 gr in su o di dimensioni equivalenti

Martin original 20 gr, Mepps n°7


Due o tre minnows shallow runner di dimensioni non inferiori a 8 cm


Due rapala
Sopra: X-Rap 10 cm
Sotto: Minnow Rap 10 cm

Qualche grosso pesce siliconico* (ne esistono di molto validi della fox con testa piombata, come quello in foto qui sotto)

Fox Shad Pike
70 gr, siliconico con innesco Drachkovitch



CONSIGLIATE

Qualche Jerkbaits: queste sono artificiali molto particolari, hanno dimensioni notevoli (anche se ne esiste una sottofamiglia di dimensioni ridotte...forse per iniziare è meglio partire con questi, se le dimensioni dei loro "fratelli" più grandi non vi convincono troppo, ma dopo i primi risultati vi assicuro che cambierete idea ;-) e a differenza dei minnow non sono dotate di un movimento imitativo auto, sarete quindi voi a doverle animare. Ne esistono di vari tipi con diverse forme, velocità di affondamento e metodologia di recupero (quello in foto qui sotto ad esempio va recuperato dando dei piccoli colpetti con il cimino della canna). Se vi interessa l'argomento e volete approfondirlo vi consiglio di scaricare questo video da Emule: [DivX - ITA Pesca] DVD Pescare 0 - Predatori - pesca al luccio.



Grossi spinnerbaits


OPZIONALI

Rane finte o fac-simili

Imitazioni di topi

Ecc...


Studiamo ora l'azione di pesca, prima però qualche consiglio sulla scelta degli spots: in generale ottimi risultati si ottengono vicino ad ostacoli sommersivicino e quindi come per i bass preferire passare con i propri artificiali vicino ai piloni dei ponti, a canneti, ad erbai sommersi, a tronchi caduti in acqua e vicino a qualsiasi altro genere di ostacoli artificiali e naturali. Il recupero dei rotanti e dei minnows deve essere un recupero lento cadenzato da brevi pause e lievi cambi di velocità (il luccio non ama inseguire la sua preda come fa il black bass, bensì aspetta, nascosto nel suo rifugio tra ramaglie ed alghe, che questa gli passi vicino per attaccarla di sorpresa). Per il recupero dei jerkbaits basta leggere le istruzioni specifiche riportate sulla confezione, almeno per quelli della fox...mentre per il recupero dei siliconici dovete, come nel pitching, lasciare scendere l'esca sul fondo per poi darle due o tre strattoni verso l'alto recuperando quindi un po' di filo lasciandola ricadere sul fondo subito dopo ripetendo da capo la sequenza fino a riva o sotto barca.







*I colori da scegliere: bianco, rosso, arancione e giallo

martedì 21 ottobre 2008

Altri artificiali per la pesca al bass

Come vi avevo promesso per prima cosa parlerò dei jigs, ottima esca antialga per insidiare i bass tra ostacoli naturali e non, ma anche da non ignorare è la possibilità di utilizzarli per sondare i fondali (anche d'inverno) quando i pesci non sono in attività e vanno a rintanarsi in profondità. Ne esistono di varie grammature, da scegliere a seconda della velocità di discesa che si desidera abbiano durante l'azione di pesca e a seconda della profondità dei fondali che intendete esplorare, in tantissime combinazioni di colori differenti.


Altri artificiali interessanti per insidiare il nostro, appartenenti però alla famiglia dei minnows, sono questi:


questi che vedete sono tutti della più famosa azienda nel mondo che realizza questo genere di esche, e cioè della Rapala-Normark Group fondata intorno al 1936 da Lauri Rapala, un boscaiolo finlandese. I suoi minnows sono a mio avviso i migliori sul mercato per due motivi. In primo luogo sono realizzati con i migliori materiali (balsa e plastiche varie) e sono rifiniti con dettagli impressionanti, e poi il loro movimento in acqua è molto realistico ed adescante (durante l'azione di pesca si potrebbero recuperare in modo lineare senza troppi accorgimenti quali scatti, cambi di velocità e di direzione, pause e strappetti, e si otterrebbero comunque buoni risultati). In ordine dall'alto in basso ci sono un Husky Jerk, uno Skitter Prop, un Dives to Flat, un Rattlin' Rapala ed un Jointed Shallow Runner.
Il primo è un suspending, ciò significa che se smettete di recuperare lui resta alla profondità a cui si è fermato. La sua azione di pesca non supera i 2 m di profondità.
Il secondo è un minnow di superficie, che appartiene quindi alla famiglia dei topwater, dotato di un elica sul posteriore, questa gli permette, una volta in movimento, di produrre molte vibrazioni e rumore che sono infallibili nell'attrarre i bass quando sono in caccia (è micidiale!).
Il terzo è un artificiale di profondità (crankbait), infatti durante l'azione di pesca può arrivare a 4 m. Artificiale utile per provocare i bass a "riposo" sui fondali.
il Rattlin' è un'artificiale molto versatile che si può far lavorare praticamente a qualsiasi profondità semplicemente cambiando la velocità di recupero (recuperato lentamente lavora in profondità mentre recuperato velocemente lavora quasi a pelo della superficie) e grazie a delle sferette metalliche poste al suo interno produce forti vibrazioni, da cui il nome. Questo artificiale è specifico per la pesca al bass e quindi dire che è indispensabile averlo se si intende "specializzarsi" in questo ramo dello spinning.
E per finire l'ultimo è un minnow che possiamo definire completo poiché è un suspending ed è un jointed (è diviso in due). Per questo è efficace per ogni predatore nei modelli più piccoli. Per i bass ottimo è il modello 5 cm, anche se non indispensabile, come non è invece nella pesca alla trota dove rappresenta uno dei migliori minnows in quanto ad efficacia e versatilità.
C'è un inconveniente...i minnows della Rapala costano un sacco di soldi...e se si perdono, credetemi c'è da mangiarsi le mani...però se siete interessati io conosco un grossista italiano che riesce a farmeli avere a metà prezzo!!! Vi arriveranno perfetti comodamente a casa.


IL RECUPERO DEGLI ARTIFICIALI (minnows e cucchiaini in generale)

Quando il bass è in caccia* il recupero ideale è rapido cadenzato da brevi pause (momento in cui solitamente avviene l'attacco). Nelle altre situazioni, e cioè quando i pesci si dimostrano apatici, svogliati, ecc., è bene animare le nostre esche con cambi improvvisi di velocità e direzione alternati a brevi pause precedute e seguite da qualche piccolo strattone, questo simulerà il comportamento di un pesciolino ferito od in difficoltà rendendo più interessante ed invitante il nostro artificiale che più facilmente verrà attaccato.




*quante volte ho parlato di bass in caccia...ma come facciamo a capirlo a parte dai riferimenti orari per trovare i punti migliori? Beh è facile guardate la superficie dell'acqua. Se vedrete pesciolini saltare e molte scie allora certamente lì ci sono dei bass in caccia. Meglio ancora, se vi munite di occhiali da sole polarizzati (non costano molto, se ne trovano da 20 euro...) allora riuscirete a vederli appena sotto la superficie.

lunedì 20 ottobre 2008

Esche siliconiche: inneschi, montature e azione di pesca

Di esche siliconiche ne esistono veramente tanti tipi, ma possono essere suddivise e raggruppate in quattro distinti gruppi in base alla loro forma: vermoni, grubs, pesci e creatures. Io mio soffermerò in particolar modo sui vermoni che sono l'esca siliconica più usata, però prima passerò velocemente in rassega anche gli altri. I grubs già li conoscete (vedere a proposito l'articolo "Spinning al Black Bass"), quelli di piccole e medie dimensioni innescati su ami muniti di testa piombata sono utilizzati per la pesca alla trota e ai baby bass, mentre quelli più grossi sono usati per la pesca al black bass ed al luccio perca. I pesci di silicone sono prodotti in ogni colorazione e dimensione immaginabile, dai più piccoli lunghi 3 cm che si possono trovare anche uniti a piccoli cucchiaini (artificiale micidiale per le trote) a quelli più grossi che superano i 20 cm utilizzati per la pesca al luccio quando lo si va a cercare sul fondo. Le creatures invece sono state inventate appositamente insidiare i bass, se ne trovano di veramente strane dalle forme più strane, quasi aliene ;-)...le più comuni sono quelle a forma di gambero e quelle che assomigliano ai vermoni ma presentano numerose appendici. Queste esche sono molto efficaci, soprattutto quando i pesci si dimostrano "svogliati" ed apatici, poiché con le loro numerose appendici producono molte più vibrazioni rispetto ai grubs ed ai vermoni e quindi risultano essere più adescanti. Comunque i metodi di innesco e di utilizzo sono praticamente gli stessi per quanto riguarda la pesca al black quindi vediamoli prendendo in esame, come sopraddetto, i vermoni:

INNESCO

Per gli ami da utilizzare: sono ami specifici per l'innesco di questo tipo di esche disponibili in varie misure per adattarsi ovviamente alle diverse dimensioni dei siliconici (i n°2 vanno bene per vermoni tra i 10 ed i 15 cm). Ne esiste anche una variante antialga, ma visto che gli inneschi con ami normali rendono già il tutto antialga, ritengo siano inutili in queste circostanze. Guardate il video qui sotto per capire come eseguire un'innesco corretto...è molto veloce e semplice...:



(ATTENZIONE: non fare uscire la punta dell'amo dall'esca, ma avvicinarla solamente alla superficie!)

MONTATURE

Io ne utilizzo tre principalmente: quella libera, cioè senza piombatura che si utilizza per pescare in superficie con un recupero veloce intervallato da brevi pause (tenere la punta della canna alta), quella a discesa rapida, per la realizzazione della quale si utilizzano piombi a proiettile e quella a discesa lenta caratterizzata da una piombatura graduale a scalare che partendo da una trentina di centimetri sopra all'amo si avvicina ad esso. L'azione di pesca con queste due ultime montature è la seguente: lanciare l'esca e lasciarla scendere sul fondo dove la si deve lasciare per 10 secondi, dopodiché si inizia a recuperare dandole dei piccoli, ma decisi strattoni per poi lasciarla ricadere sul fondo (solitamente è questo il momento in cui il black bass attacca). Continuare così fino a riva o alla barca (capita a volte che l'attacco avvenga all'ultimo momento, anche se notoriamente il bass è un pesce schivo). Questa è la tecnica del pitching che può essere utilizzata anche con altre esche quali ad esmpio i Jigs (artificiali di cui parlerò nel prossimo articolo).

Montatura a discesa rapida

Prima di innescare il vermone legare l'amo ad uno spezzone di nylon di 40 cm facendo in modo che vi rimanga un'eccedenza di almeno 4 cm, ora inserite il piombo a proiettile e bloccatelo vicino all'amo legando l'eccedenza alla lenza appena sopra a quello (basta un normale triplo nodo). Per finire fate un'asola* all'estremità rimanente del nylon. Per legare l'amo:



Montatura a discesa lenta


La disposizione dei piombini è quella che vedete in foto qui sopra: si parte da 30 cm sopra l'amo con un piombino da 1,80 gr per poi scendere di 1 cm con due piombini da 0,70 gr, posti tra loro ad una distanza di 3 mm, da qui si scende di 16 cm dove posizioneremo due piombini da 0,40 gr distanti 2 mm, poi dopo 7 cm due piombini da 0,30 gr distanti 1 mm dopo 2,5 cm due piombini da 0,20 gr vicini ed infine dopo 0,5 cm due piombini da 0,10 gr sempre attaccati. Per ottenere una discesa ancora più lenta mantenere lo stesso ordine per le grammature invertendo invece i distanziamenti e cioè diminuendo la lunghezza degli intervalli tra i piombini allontanandosi dall'amo.


* nodo per asole


domenica 19 ottobre 2008

A caccia del Black Bass


Benché il persico trota (o che dir si voglia black bass, largemouth bass, branzino o boccalone) possa essere insidiato durante tutto l'arco dell'anno, è consigliabile preferire come periodo di pesca quasi esclusivamente l'estate, senza ignorare comunque la primavera inoltrata che sa essere, a volte, molto generosa...Ma è proprio durante il periodo estivo che il nostro è più attivo. In tarda primavera si riproduce, quindi potete cercare di insidiarlo facilmente durante i primi calori estivi vicino al suo nido sfruttando a vostro favore la sua aggressività (il black bass è un pesce molto territoriale...). In estate all'alba ed al tramonto potete insidiarlo in superficie quando entra in caccia ed è più attivo (si pesca a vista!) oppure nelle ore più calde e intermedi della giornata ottimi risultati danno sempre vermoni in silicone lanciati all'interno di canneti o tra gruppi di ninfee. Un altra ottima strategia per la pesca durante queste ore è passare a filo di canneti con uno spinnerbait o un buzzbait. In generale gli hot spots per questa pesca sono: canneti, erbai sommersi, ninfee, rami o tronchi caduti in acqua ed ostacoli in generale (massi, piloni di ponti ecc.).
Per le esche...c'è ne sono veramente una miriade, di genere, forma e azione...io vi indiche quelle che per me sono essenziali ed anche le più efficaci:


Vermoni in silicone di lunghezza compresa tra i 10 ed i 15 cm, tubes sui 7 cm e grubs

Tubes, Vermoni, Grubs


Spinnerbaits di medie dimensioni











Buzzbaits











Rotanti classici da 10-15 gr o di dimensioni equivalenti (da 5 gr o meno se volete insidiare i baby bass)



Minnows floating e poppers* sui 5-7 cm (consiglio il jointed floating perch della rapala ed il tail dancer, sempre della rapala)

Poppers, Jointed Perch, Tail Dancer




...poi per le altre miriadi fate voi...sono efficaci ed utili, ma non essenziali...;-)








* Per la scelta dei colori: se pescate in acque lipide preferire colori naturali (marrone, bianco...), se invece pescate in acque torbide preferite colori vivaci (arancione, verde shocking...). Per i vermoni è esattamente l'incontrario.


venerdì 17 ottobre 2008

Primi passi...a spinning

Lo spinning è un tipo di pesca attiva e molto raffinata: è il pescatore che deve cercare i suoi pesci andandoli a stuzzicare nel loro territorio (vicino ai loro nascondigli o alle loro tane...), sarete voi a scegliere quali predatori insidiare(serra, barracuda, lucci, trote, black bass, lucci perca, persici reali, siluri ecc.-io mi soffermerò sulla pesca al bass ed al luccio-) e con quali tecniche, selezionando personalmente le esche che più saranno adeguate alle condizioni di pesca in cui vi troverete (colore dell'acqua, pesce in attività o meno ecc.) e personalizzandone al massimo i movimenti. Sarete voi a creare le vostre azioni di pesca e le vostre opportunità; astuzia, vista acuta, intuito e buon senso saranno i vostri migliori alleati.
Per cominciare l'attrezzatura...ne esistono veramente di ogni genere, ma per renderci semplice la vita divideremo le varie tipologie in base al predatore da insidiare:

PERSICO TROTA e PERSICO REALE

Pescando da riva: una canna sui 2.40 m è l'ideale, un mulinello veloce che permetta di inbobinare 100 m di filo 0,28-0,30 mm e come esche vermoni e pesciolini di silicone, tubes, minnows, crankbaits, topwaters, spinnerbaits, buzzbaits, rotanti di medie dimensioni.

Pescando dalla barca: una canna di lunghezza compresa tra 1.80 e 2.10 m, per il mulinello e le esche idem a sopra, ovviamente.

TROTE e CAVEDANI

Una canna lunga 2.40 m, un mulinello veloce caricato con 100 m di filo 0,25 mm ed esche quali piccoli crubs e pesci siliconi e piccoli minnows.

LUCCI, LUCCI PERCA e SILURI

Una canna sui 3 m per quanto riguarda la pesca al luccio e alla sandra, sui 4 se desiderate insidiare in specifico il siluro; un mulinello potente da inbobinare preferibilmente con della treccia da 20-25 lbs (per la pesca al siluro preferire un buon nylon 0,50 mm)e, immancabili quanto indispensabili, i cavetti d'acciaio. Per le esche da preferire...per il luccio: grossi rotanti, anche tandem, grossi pesci siliconici, jerkbaits; per i lucci perca: grossi pesci siliconici e ondulanti; per i siluri gli ondulanti sono infallibili.

BARRACUDA, SERRA e SPIGOLE (ed in generale per lo spinning in mare)

Una canna lunga tra i 3 ed i 4 m molto robusta (del tipo di quelle per la pesca a spinning al siluro), un mulinello molto veloce e capiente da "armare" con minimo 100 m di lenza dello 0,35-0,40, cavetteria d'acciaio e munirsi di grossi minnows (per intenderci, di lunghezza compresa tra 8 e 20 cm). E' anche necessario un salpatore*.

Questa possiamo definirla una classificazione generale e semplicistica...avrete senz'altro una più ampia possibilità di scelta, considerate che parallelamente al mondo dello spinning esiste il mondo del casting, che alla fine risultano essere uguali fatta eccezione per le attrezzature. Sicuramente avrete sentito parlare dei mulinelli da casting, i famosi mulinelli a bobina rotante che come meccanica, ed alcuni anche come aspetto, assomigliano ai mulinelli usati nella pesca a traina (...fatevi consigliare dal vostro negoziante di fiducia se no rischiate di andare in confusione;-).



*
Questo è un salpatore della rapala, a titolo esemplificativo. Permette di tirar fuori dall'acqua le vostre prede senza dover avvicinare le proprie mani alla loro bocca. A mio avviso per i predatori d'acqua dolce è opzionale, si riescono a trattare anche solo con le mani ed un paio di guanti senza rischi (parlo di predatori presenti nelle acque interne italiane! non sto considerando pirhana o altro)...ma per quanto riguarda i predatori marini è d'obbligo...per la vostra sicurezza...

mercoledì 15 ottobre 2008

Carpfishing avanzato

Per chi volesse esplorare più a fondo il mondo del carpfishing o per chi semplicemente vuole conoscere qualcosa che va al di fuori delle normali trattazioni su questo argomento, che ormai risultano molto spesso ripetitive, consiglio di scaricare con Emule questo video:

[Carpfishing] - Advanced Carp Fishing Tactics

...è in inglese, com'è deducibile dal titolo, ma anche se non avete un buon rapporto con la lingua non preoccupatevi, riuscirete lo stesso a seguire le spiegazioni, non sono difficilissime. Vale veramente la pena di vederlo, è molto interessante.

venerdì 10 ottobre 2008

Terminali e montature nel carpfishing

Intanto per cominciare ecco i nodi che è fondamentale conoscere per la costruzione di finali e montature:

Il famoso nodo senza nodo: preso uno spezzone di trecciato e fatta una piccola asola su un capo di questo, rovesciare l'amo e passare l'altro capo attraverso l'occhiello tirando finché l'asola non si posiziona alla distanza desiderata dalla curva dell'amo (dipenderà dal diametro della boile che innescherete o da cosa intendete usare come esca: mais, pellets... Di norma si fa distare l'esca dalla curva dell'amo circa 3 mm). Ora, bloccato il filo dalla parte dell'asola sul dorso dell'amo, prendete quello che sta al di là dell'occhiello ed avvolgetelo per una decina di volte attorno al gambo dell'amo prendendo la parte di treccia che vi avete posizionato sopra. Fatto ciò ripassare il capo del filo nell'occhiello e tirare.


Nodi di congiunzione: sono impossibili da spiegare a parole, vedete se riuscite a capire come si fanno dalla figura qui a destra...I due nodi sono sostanzialmente equivalenti anche se quello in alto è più sicuro per le congiunzioni tra due fili di nylon e per assicurare i terminali alla lenza madre mentre, quello in basso, è più indicato per collegare trecciati.





Nodo per legare le girelle: passare l'estremità della lenza o del trecciato attraverso un occhiello della girella, tirare ed avvolgere il filo passato attraverso la girella attorno al restante facendo attenzione a tenere aperta, tra le due parti del filo, una fessura vicino alla girella dove dopo quattro o cinque giri, quello, andrà fatto passare.







Terminali (lunghezza ottimale 15-20 cm)
:

TERMINALE CLASSICO PER INNESCO AFFONDANTE



Per realizzarlo seguire semplicemente le istruzioni del nodo senza nodo con uno spezzone di treccia da 20-25 lbs lungo 25 cm e ricordando di inserire, prima di iniziare a fare il nodo, un pezzetto di tubicino in silicone che servirà per proteggere il nodo stesso e per posizionare nel migliore dei modi l'asola ed il filo di innesco (non fate caso alla doppia costituzione del terminale in foto, è solo un modello esemplificativo ...). Per l'aggancio alla lenza madre o alla montatura potete usare una girella oppure una semplice asola insieme ad una girella con moschettone.


TERMINALE CLASSICO PER INNESCO POP-UP



I passi da seguire per realizzare questo terminale sono identici a quelli del suo omonimo per innesco affondante con la sola differenza a 2-3 cm dall'amo va posizionato un piombino da circa 2 gr per permettere al resto del terminale di rimanere sul fondo (questo è un arrangiamento fai da te infatti di norma non andrebbe un normale piombino, ma della pasta al tungsteno...vedete voi cosa preferire, il risultato è pressoché identico).


"D" RING PER INNESCO AFFONDANTE O AUTOBILANCIATO




Questo è un terminale molto particolare e versatile. La sua composizione, 10 cm di fluorocarbon (diametro 0,45 mm) + 10 cm di treccia (da 25 lbs), è tale da permettere una grande libertà di movimento all'amo ed allo stesso tempo di ottimizzare l'autoferrata grazie alla rigidità del fluorocarbon che ha una funzione "anti-eject". Per realizzarlo eseguire un nodo senza nodo, inserire sulla rimanenza del filo un anellino di quelli specifici per la costruzione dei "D" rings (io consiglio di prendere quelli dalla forma allungata-ne esistono anche di circolari-) e poi, dopo averla fatta passare per l'occhiello dell'amo bruciarne l'estremità con un accendino e schiacciare in modo da ottenere una specie di tappo che impedirà al filo di uscire dall'occhiello dell'amo. A questo punto prendere della treccia e collegarla al fluorocarbon utilizzando il primo nodo di congiunzione (quello in alto nell'immagine). Fate in modo che alla fine risultino le misure sopraddette. Per l'innesco io uso del semplice filo di rame, reperibile in qualsiasi ferramenta, fissato all'anellino (un metodo inventato e testato da me...non ho mai capito come facessero a fare gli inneschi sui "D" rings, e così, pensando, studiando, sono arrivato a questa soluzione ;-)...)


360° RING PER INNESCO POP-UP



Il finale in questione è specifco per inneschi pop-up e, a mio avviso, è il migliore per due motivi: in primo luogo offre sia all'amo che alla boile una mobilità straordinaria adattandosi facilmente a qualsiasi condizione di fondale e poi è semplicissimo da realizzare basta avere il necessario, e cioè due girelle da carpfishing, un amo curvo (sono gli ami "anti-eject"), un piombino da 2 gr, stopper in silicone per ami (nella confezione sono inclusi gli anellini specifici per l'innesco) e un po' di filo di rame. Ora guardate con attenzione le foto...sono sicuro non avrete problemi a realizzarlo.


MONTATURA PER INNESCO AFFONDANTE DI MIA INVENZIONE




E' una montatura intera completamente indipendente dalla madre lenza, di conseguenza risulta molto versatile. Per realizzarla prendere un 45 cm di trecciato e seguire le istruzioni dei terminali classici. Fatto ciò prendere un moschettone semplice di quelli per l'aggancio di piombi, posizionarlo all incirca a metà (meglio se un centimeto spostato verso l'amo) avvolgendo la treccia per due, tre volte attorno ad una sua estremità. Fissare questi tra di loro con due doppi nodi di filo 0,25 là dove il trecciato entra ed esce dal moschettone, infine fissare il tutto con qualche goccia di attak.


Montature standard
:





Ricordate che dai terminali e dalle montature dipende il 50 % della buona riuscita di un'azione di pesca in quanto sono fondamentali per l'autoferrata. Quindi, siate precisi nel realizzarli e vedrete che otterrete da subito ottimi risultati.